martedì 17 novembre 2015

IL VALORE DEL PERDONO

Non è possibile amarsi e separarsi. Si vorrebbe che fosse possibile. Si può trasformare l'amore, ignorarlo, sprecarlo ma non si può estirparlo dall'anima. Lo so per esperienza che i poeti hanno ragione: l'amore è eterno.



Stasera un post altamente riflessivo che nasce dal vissuto personale, da riflessioni, da letture che mi hanno condotto qui, a scrivere queste parole, riprendendo in particolare un articolo di giornale che il destino ha voluto capitasse tra le mie mani, in questo momento tormentato. Premetto che il tema dell'amore, dei sentimenti è molto toccante e importante per me. L'amore è un sentimento magico e misterioso, dalle mille sfaccettature e nessuna storia, nessuna decisione presa all'interno di una coppia può essere equiparata ad un altra o ritenuta simile. L'amore è troppo complicato. Ma l' amore è la vita stessa e non ci può essere cosa più bella al mondo, per quanto ci faccia soffrire.
Il consiglio che do sempre? Seguite il cuore e lasciate da parte l'orgoglio, solo così supererete tutte le prove che l'amore frappone.

Questo post ha come oggetto quel gesto invisibile ma che ci fa star bene...IL PERDONO.
Un antico proverbio recita "Errare è umano"... e non c'è nulla di più vero. Tutti noi, in situazioni diverse, commettiamo errori. A volte siamo noi stessi a rimetterci. Altre volte a pagare le conseguenze è il prossimo. Allora non resta altro da fare che pentirsi, cercare di rimediare, chiedere SCUSA. Ma dare e ricevere un perdono non sono gesti automatici. Bisogna liberarsi dalle emozioni negative, far decantare l'ansia, riappacificare testa e cuore. SI DEVE LAVORARE SU SE STESSI. Rielaborare la bruta esperienza e prendersi cura del dolore. Avere pazienza, lasciare che il tempo passi. Dirsi la verità. Ecco i passaggi che portano alla strada giusta. Quella in cui, senza più esitare, ci si guarda negli occhi e si decide di togliersi di dosso un peso del passato.

TI PERDONO...e si apre una porta magica.

Prima di tutto niente più eccessive rimuginazioni: "Perché l'ho fatto?" pensa chi ha commesso l'errore. "Perché lo ha fatto?" pensa chi lo ha subito.
Entrambi hanno un fattore in comune: non smettono di pensare l'uno all'altro, di chiedersi se sarebbe potuta andare diversamente. Si chiudono in se stessi, soffocati da pensieri indecifrabili. Semplicemente, rimuginano. Ed è la prima cosa da evitare, durante la quale si da più adito al lato negativo che a quello positivo della faccenda, si perde il contatto con la realtà , riemergono vecchie ferite personali, si perdono tempo ed energie, ci si sovraccarica di preoccupazioni inutili.

Chi fa il primo passo?
orgoglio e presunzione: ecco il duetto perfetto, che spesso può creare serie difficoltà nei rapporti interpersonali. Rimanere immobili sulla propria posizione non agevola, infatti, il cambiamento. E' come ritrovarsi a fare il gioco del silenzio: chi parla per primo, perde; chi resta sulle sue, vince. Per fortuna nel perdono non ci sono ne vincitori ne vinti.
Il perdono può dare una seconda chance che può giovare ad entrambi: come quando amiamo qualcuno e siamo disposti a superare. O ancora quando siamo in buona fede e, nonostante la ferita che ci è stata arrecata, sappiamo che l'altro non ha agito con "cattiveria".

UN BALSAMO PER L'ANIMA
Il vero perdono, però, non nasce dall'auto convinzione ne dalla paura della perdita. E' UN PROCESSO AUTENTICO, NATURALE E SPONTANEO. Le parole "ti perdono" sono come il "ti amo": arrivano quando si sentono con il cuore, non quando si programmano con la testa.
Imparare a perdonare si può. In fondo non c'è nulla da perdere, anzi...è incredibile come un gesto invisibile possa farci sentire subito meglio

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